Raggiungimento obiettivi di danza con la pratica intenzionale
Stabilire obiettivi nel percorso didattico della danza è molto importante, ma bisogna sempre lasciare spazio alla mente e al corpo di recuperare, prefissando magari obiettivi di piccola e media intensità più ravvicinati, piuttosto che un unico e molto difficile obiettivo finale.
Come molti ballerini hanno imparato, stabilire obiettivi è una cosa e raggiungerli è un’altra totalmente differente.
Spesso infatti molti professionisti lavorano su un’abilità per ore, eppure nulla sembra migliorare, nemmeno di poco.
Col passare del tempo è possibile rimanere delusi o arrabbiati in maniera sempre più intensa, finché non si dichiara a noi stessi: “Questo è il meglio che posso fare”, arrendendosi in via definitiva, almeno su quel movimento o passo.
Capita infatti, soprattutto nell’ambito amatoriale, di osservare altri ballerini che sembrano frequentare gli stessi corsi di gruppo da anni senza mai migliorare, o comunque di osservare in loro solamente dei lievi mutamenti a livello di qualità dei movimenti, del ritmo e dei passi che riproducono sul tempo.
Il problema non è la mancanza di esperienza ma il metodo di pratica impiegato e scelto, i due metodi che esponiamo in questo articolo sono la pratica senza pensiero e la pratica mirata.
La maggior parte di noi pratica infatti senza pensare, o pensando poco, agendo più che altro d’istinto e a livello emozionale, definendo quindi ripetutamente uno schema o una tecnica senza pensarci troppo, ma a sentimento.
È utile invece, almeno in termini di raggiungimento di un livello fondamentale di competenza, utilizzare, almeno quando si apprende, il pensiero e la schematizzazione di ciò che si sta studiando.
Questo perché tuttavia con questa strategia esclusivamente sentimentale, inevitabilmente ci imbattiamo prima o poi in un muro di mattoni.
Il problema è che le abitudini malsane scivolano gradualmente sotto il nostro controllo se non ci impegniamo in alcun tipo di autoanalisi, perciò, insieme a tutto il resto, questi cattivi comportamenti vengono praticati fino a quando non vengono infine perfezionati.
Se ci si abitua troppo, riuscire in corso d’opera a cambiare risulterà sempre più difficoltoso.
Il passo successivo è la pratica intenzionale.
Sebbene la pratica mentale sia più difficile della pratica libera poiché richiede una concentrazione più attiva, ricordiamo che non richiede però nemmeno tanto tempo.
Anche i ballerini d’élite possono allenarsi solo per un massimo di 5 ore al giorno così come la maggior parte degli amatori dilettantistici della danza, che per ottenere discreti risultati si possono allenare anche con 3 ore a settimana.
Per queste ed altre ragioni la pratica e lo studio anche schematico e mentale sono da considerare come l’apprendimento più intelligente piuttosto che più difficile.
- Organizza il movimento in fasi distinte e in maniera intelligente
- Organizza il tuo movimento in fasi distinte per ogni componente e scopri come si muove il tuo corpo sia che tu stia in piedi, salti, ti giri, cammini o stia sul posto.
- Cerca di coinvolgere particolari parti del corpo, riconosci gli ostacoli che ti bloccano.
- Inizierai a vedere aree in cui determinate funzioni corporee non ti avvantaggiano man mano che diventi più consapevole di come funziona il tuo corpo, ad esempio quando ti giri usando le spalle o le gambe piuttosto che i fianchi.
- Fare video mentre si eseguono i propri schemi aiuta davvero a identificare i problemi di movimento nel riguardarsi su schermo, basta uno smartphone.
- Prova sempre nuove tattiche per rafforzare le tue aree più deboli, sia mentali che fisiche, che di movimento.
- Quando inizi a notare i progressi e ti rendi conto che è stata la tua ingegnosità a renderlo possibile sarai inoltre più soddisfatta/o.
- Esercitati a utilizzare i tuoi strumenti aggiornati come parte del modello generale con i tuoi nuovi e migliori metodi didattici.
- Una volta abituato, prova a continuare a usarli mentre balli velocemente, cercando di incorporarli nella tua coreografia completa o facendoli diventare parte di te stesso mentre danzi.
Questo tipo di coscienza di studio del ballo è l’unico metodo valido per uscire dalle usuali zone di comfort ed introiettare nuove nozioni, solo in questo modo è possibile dunque, migliorare.