La Danza dei Nobili e le improvvisazioni dei primi balletti di Corte
All’inizio della storia del Balletto Classico di Corte, i ballerini non erano preparati come quelli di oggi (tra l’altro non erano ballerini formati ma esclusivamente nobili che si dilettavano nell’arte della danza).
I costumi utilizzati occorrevano più come impatto scenico e i luoghi utilizzati per le rappresentazioni non erano teatri ma saloni Reali della Corte dedicati a questo genere di attività ed eventi artistici specifici.
Data la scarsa conoscenza in campo tecnico e fisico dei danzatori, gli spettacoli erano creati più sullo stile geometrico degli spostamenti, piuttosto che sulla vera e propria esecuzione tecnica dei passi.
Inoltre la caratteristiche tipiche di queste rappresentazioni erano il ritmo abbastanza calmo, dignitoso e solenne e la maestosa durata delle opere, le quali, occorrevano per celebrare e condire le grandi nottate Reali a Corte, iniziando di sera e durando mediamente dalle 3 alle 5 ore filate!
Le prime rappresentazioni potrebbero essere paragonate alle sfarzose sfilate carnevalesche con tanto di carri adornati, alle quali possiamo assistere ancora oggi presso alcuni Paesi del Mondo, i suonatori, gli artisti ed i danzatori stavano come da contorno a queste bellissime e sfarzose opere scenografiche, le quali puntavano anch’esse più sull’impatto visivo piuttosto che sulla funzionalità nei confronti delle tecniche del balletto; le prime opere erano perciò molto più simili a parate celebrative piuttosto che alle odierne opere da teatro.
Anche se parlando di danza classica, questo genere di rappresentazioni ci appaiono come stili poco comprensibili e molto lontani rispetto a quelli oggi concepiti, esse rappresentano tuttavia la base dell’arte del balletto classico.
Queste particolari rappresentazioni avevano una radice di intrattenimento che si affondava nella tradizionalità di Corte, persino dal Medioevo attraverso alcune maschere folkloriche utilizzate, tuttavia al contrario dell’antico stile medioevale, più vicino alla celebrazione religiosa, questo nuovo stile si avvicinava maggiormente alla celebrazione dello svago ed era anche e soprattutto legato alle vicissitudini politiche del tempo, risultando quindi una sorta di satira che poteva essere in certi casi più burlesca ed in altri casi apparire molto più seriamente.
Proprio per i temi trattati, il balletto classico di Corte era indirizzato alle classi sociali più elevate, dai Reali ai nobili, agli aristocratici più abbienti, venivano coinvolti ed invitati a queste particolari feste ed avevano una doppia funzione, sia come esecutori delle opere stesse, che come pubblico partecipante.
I temi trattati venivano rivisitati e concepiti esclusivamente per mezzo della visione dell’aristocrazia e mai da quella della popolazione meno agiata.
Le produzioni venivano commissionate dalle famiglie Reali solitamente scegliendo una sorta di direttore artistico, organizzatore e coreografo, il quale si occupava di dirigere il tutto, gli show erano di fatto un mix di arte, fatti reali e politica, ed avevano il preciso compito di ostentare la forza dello Stato regnante, che simboleggiava ed era strettamente collegato direttamente al Re in persona: un omaggio dei potenti ai potenti insomma.
Al tempo di Re Luigi XIV, Italia e Francia aiutarono molto nella diffusione del balletto Reale.
Entrambi i Paesi si distinguevano attraverso, per l’epoca, magistrali opere scenografiche, poetiche, danzanti, costumistiche, tutte racchiuse all’interno dei primi balletti classici, adornati come già accennato da:
Artisti professionisti o nobili scelti per l’occasione, poeti, cantanti, musicisti e molto altro ancora; tutti questi ingredienti occorrevano a rendere le rappresentazioni fantastiche ed indimenticabili.