Conservazione delle danze nel Mondo durante la storia
Apriamo ora una leggera panoramica di generi e sotto stili dei balli (alcuni millenari ed altri esistenti da meno tempo), che da sempre accompagnano l’intera storia dell’umanità attraverso coreografie memorabili di famosi maestri, spettacoli divenuti storia, danze nate per scopi completamente differenti rispetto a quelli contemporanei, o semplici usi e costumi di varie popolazioni evolutisi nel tempo.
Esiste perciò un suggestivo collage di alcune delle pratiche coreutiche dei balli maggiormente diffuse, dopodiché ne esiste un’altro meno visibile, un poco più sotterraneo che si muove al di sotto del normale e accessibile tessuto artistico delle danze più diffuse, quello delle danze di nicchia e dei sottogeneri ad essa appartenenti.
La sintesi del grande lascito di informazioni generali ed iconografiche delle varie danze esistenti, si snoda tenendo come capostipite soprattutto dell’ambito tecnico e della relativa situazione sociale nonché culturale alle quali le stesse danze appartengono, ma sopra ad ogni cosa, tengono oltremodo conto delle loro condizioni di origine, del perché le danze sono inizialmente, a seconda dei vari casi, nate tra gli uomini nell’antichità.
Uno spettro ampio come inquadramento favorisce inoltre di restituire ad ogni danza, la propria forma dimensionale più vera e tangibile, la più autentica in assoluto.
Mentre il contesto della tale danza favorisce invece un importante contributo nel recepire le ragioni nascoste ed intrinseche di ogni forma di espressività artistica, riuscendo tramite questo metodo universale ad uscire dalle limitazioni delle notizie false (anche correlate alla storia dell’arte dei balli) ed ai luoghi comuni e sterili che le stesse inducono le persone a creare per mezzo di opinioni errate o male interpretate.
La storia della danza è invasa di notizie non del tutto corrette, anche legate al passato, in maniera moderata rispetto a quelle diffuse oggi nell’insicurezza generale che vige ormai un po’ in ogni settore artistico, ma pur sempre legate a danze di carattere e di spessore molto conosciute.
l’indagare perpetuo del significato delle immagini, con l’intento di cercare di identificare i soggetti delle opere d’arte e le fonti da cui essi derivano come: miti, storie sacre, fatti reali storici, tradizioni popolari, leggende famose o racconti, ovvero il così chiamato apparato iconografico, risulta essere esplicativo ed esercita per conto proprio particolari suggestioni.
I dettagli iconografici hanno il potere di colpire con forza e nell’immediato chi li osserva, essi sono diciamo, una delle poche cose che difficilmente viene traviata attraverso una non corretta informazione, poiché costituiti da forme, colori, costumi, strumenti, tipologie di feste o rappresentazioni artistiche, pertanto facilmente tramandabili e ricordabili.
Ciò che in realtà viene spesso dimenticato o cambiato a livello di informazione, riguarda proprio l’origine di ogni danza, la radice etimologica, che spesso, per futili motivi politici o ideologici, viene facilmente omessa o propositamente dimenticata nel corso della storia.
A conti fatti è esattamente la storia e la geografia delle civiltà che hanno forgiato attorno a l’ancestrale rito del ballo una drammaturgia a 360 gradi, un tipo di sceneggiatura drammatica ed emotiva cresciuta ed evoluta nel tempo con il solo scopo di ricreare condizioni fantastiche, quasi parallele a quelle reali.
Nella nostra società che si trova all’interno di un Mondo costituito ormai più da immagini e ed informazioni che da vere e proprie emozioni, il fascino della forma espressiva del ballo, che possiede invece il potere di raccogliere sia immagine che espressività emozionale, resta uno degli stimoli più potenti per suscitare la curiosità e cangiare lo stato d’animo del pubblico, guidando infine le letture complessive dei popoli della Terra in maniera positiva.