Dramma e Opera nel Balletto classico di Corte Europeo
Un tempo, attorno alla fine del 1500, il balletto di corte veniva spesso utilizzato come antidoto contro le guerre o i conflitti di interesse tra i Paesi Europei.
Come le stesse nozze di alto rango, che si spingevano ben oltre la classe medio alta della borghesia, giungendo in particolar modo tra i nobili e le famiglie di stirpe reale, il balletto non occorreva dunque amplificare l’ostentazione dei Re, bensì come vero e proprio strumento di riappacificazione tra le ipotetiche fazioni tra loro in lotta.
Non solo, gli spettacoli di corte ed i balletti reali occorrevano spesso anche in ambito di possibili conflitti religiosi, che avrebbero spesso potuto lacerare il tessuto sociale dei Paesi.
Ad esempio, in alcune opere molto conosciute come il “Ballet Comique”, veniva spesso rappresentata Circe (ed anche frangenti estrapolati direttamente dall’Odissea di Omero), la quale era il simbolo che stava a rappresentare il conflitto civile, la guerra, ed alla fine delle opere venivano invece ristabilite pace, speranza e concordia, per una futura speranza migliore per il Paese.
Come molti balletti che nel tempo offrirono le basi della danza classica, le opere di questo tempo venivano strutturate su balli ai quali infine partecipavano assieme ai danzatori professionisti, anche parte del pubblico.
La coreografia, nel caso dell’opera Ballet Comique, era costruita attraverso figurazioni di ballo, tramite indumenti, costumi, oggetti e scenografie molto sfarzose; addirittura venivano utilizzate in scena fontane a tre livelli, costumi da naiadi, coinvolgendo nelle danze persino la servitù o i paggi (i giovinetti che erano soliti servire in Corte per divenire un giorno scudieri).
Verso il finale veniva utilizzata una immensa composizione di figure geometriche (all’incirca 40) composte dai danzatori, le figure includevano anche il Grand Ballet finale conclusivo.
Il gran scalpore del balletto di Corte francese, viaggia in parallelo con la nascita ed il successo delle opere italiane.
Ricordiamo ad esempio la Camerata toscana di Firenze, un primo importantissimo insieme di artisti (poeti, musicisti, compositori), che proponeva le prime fusioni artistiche della storia.
Il diramarsi del Balletto classico di Corte, stabilì anche la nascita dei primi teatri pubblici Europei (Francia in primis), con la scoperta dei rinomati drammaturghi come Corneille ed altri ancora.
Il dramma e l’opera contemporanei, erano direttamente intrinsechi al balletto classico, condividendo usi, costumi, tendenze ed influenze generali dell’epoca, tuttavia, nel balletto era notevolmente più presente la danza come strumento di intrattenimento e strumento tecnico per affascinare e ammaliare il pubblico.
All’interno dell’opera invece, la danza veniva circoscritta come intermezzo tra i vari atti della rappresentazione artistica, questa volta molto meno movimentata rispetto al balletto di Corte.
La forma meno flessibile era senza ombra di dubbio quella del dramma classico, il quale consisteva nel rispetto di vere e proprie regole di rappresentazione artistica, come ad esempio: l’azione, il luogo e le tre unità di tempo, tutte rigorosamente da rispettare all’interno di questo genere.
E’ infatti solo dall’inizio del XVII secolo che finalmente il famoso ed ormai divulgato balletto di Corte, inizia a cangiare, diversificandosi sia per quanto riguarda gli aspetti di forma che per gli stessi argomenti utilizzati nelle future rappresentazioni.