Oriente vicino e lontano la Danza nell’Antico Egitto ed Asiatica
La danza possiede un vissuto davvero storico, caratterizzato da molteplici cambiamenti ed influenze culturali delle tantissime popolazioni.
Ogni antica società si dilettava nel creare svariate forme artistiche di danza, legate in particolar modo all’aspetto religioso delle varie popolazioni esistenti.
La civiltà egiziana in epoche lontanissime (circa dal 3000 al 932 a.C.), inizia ad inventare alcune forme primitive di ballo, non poi così tanto primitive, perché già possedevano una base codificata.
Così come per secoli e secoli dopo in Occidente, nelle epoche dell’Antico Egitto la danza e le pratiche affini, coinvolgono interamente le società durante gli eventi più comuni:
Feste collettive, cerimonie, funerali, matrimoni e come già accennato, soprattutto per il culto religioso ed una sorta di esternazione di potere e ricchezza da parte degli alti ranghi sociali: nobiltà e regno.
I famigerati Re egiziani, i cosiddetti Faraoni, capiscono il meccanismo semplice per il quale la danza è come una forza magnetica per il popolo, il quale è sempre più affascinato dalla sfarzosità e dall’allegria degli eventi a lei dedicati, pertanto utilizzati dagli stessi regnanti per passatempo, per attirare il popolo ma soprattutto per ostentare potere e ricchezza.
Un modo come un altro, ma innovativo, per governare con maggiori successi e consensi.
Attorno al 1000 a.C. la situazione delle arti rappresentative cangia su una matrice un poco più femminile, con cori di artiste donne che mantengono i ritmi musicali attraverso l’utilizzo delle mani, mentre i ballerini creano le varie coreografie.
Qualche secolo più tardi, il ballo artistico egiziano, perde la linea più “sacra” e celebrativa dalla quale nasce e si rivolge maggiormente ad una dimensione più scabrosa, rilegata maggiormente a forme coreutiche che spingono verso un’anima più delirante, sfrenata, riferita alla perdizione ed al divertimento estremo (anche sessuale).
Le radici Asiatiche Orientali della Danza
L’India è senza ombra di dubbio il luogo in cui la danza ha assunto ai suoi primordi, la sua più grande forma di sacralità.
Secondo alcuni studiosi e teorici storici, si pensa che le sue radici risalgono al 3000 a.C.
Tutt’oggi la linea di pensiero sulla quale si fonda il movimento in India, possiede un significato ed ottiene un valore, completamente differente dalla linea di pensiero Occidentale.
Ad esempio lo Yoga è una tecnica dedicata al benessere fisico, ma si spinge ben oltre la normale resa ed effetto degli esercizi ginnici, arrivando a toccare le più profonde corde psicologiche ed energetiche dello spirito umano.
Probabilmente, essendo questa dottrina la più diffusa ed utilizzata, possiamo capire come essa si sia potuta ripercuotere anche in altri ambiti sportivi, come appunto in quello della danza, creando una forma di approccio a livello generale.
Nella cultura Indiana, infatti, spesso la raffigurazione della sofferenza è un metodo utilizzato per giungere alla rivelazione del tutto.
Arti come la danza, la musica, la poesia ed il rispettivo teatro non sono intesi come in Occidente, eventi celebrativi unicamente costruttivi ed allegri, bensì, si ripercuotono il più delle volte sul contrasto della rappresentazione tra bene e male.
Sempre al contrario delle zone Occidentali, qui il potere della Danza a Teatro rispecchia l’unione tra le classi sociali del Paese, infrangendo quindi la distinzione tra caste, così come il ricco può accedere alle opere teatrali, tanto può il povero.
Per questo la Danza si sviluppa e si propaga direttamente dal Teatro, incorporando in questo caso svariati dettagli di origine mimica e pantomimica.